Era la notte tra il 7 e l’8 giugno 2012 quando un delitto scosse la Bassa emiliana e tutta Anzola Emilia. Si tratta dell’omicidio di Dino Reatti per cui è stata condannata in Appello a 21 anni di carcere, la moglie di 44 anni,Sonia Bracciale. Lei pare lo volesse fuori dalla loro casa di Anzola dove vivevano da separati e sarebbe stata, dunque, mandante dell’omicidio : Reatti venne ucciso a sprangate da due persone. Questo macabro delitto è al centro della puntata di questa sera di ‘Storie Maledette’, il programma tv, in onda il 14 giugno 2020 su Rai 3 alle 21.20, condotto e ideato da Franca Leosini. Reatti, 48 anni e originario di San Giovanni in Persiceto, era un tuttofare che si occupava, perlopiù, di piccole riparazioni di elettrodomestici. Quella lontana notte di giugno, poco dopo l’una di notte, Reatti sorprese due uomini mentre nella villetta di Anzola in cui abitava con la moglie Sonia Bracciale.
L’uomo venne brutalmente aggredito a colpi di spranga e si accasciò a terra riverso nel giardino dell’abitazione.Per l’omicidio, come esecutori materiali, sono stati condannati Thomas Sanna (a sedici anni di carcere) legato sentimentalmente alla Bracciale e Giuseppe Trombetta (a quattordici anni). La Bracciale, invece, originaria di Brindisi, è stata riconosciuta in giudizio come mandante dell’omicidio nonostante il ricorso presentato dall’avvocato della donna. La Bracciale fu incastrata all’epoca dalle dichiarazioni rilasciate proprio da Sanna e Trombetta. I due, infatti, sostennero che lei volesse farla pagare al marito e che avesse chiesto loro di dargli una lezione La Bracciale si è sempre dichiarata innocente, la sua versione non è mai cambiata.